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Come anticipato abbiamo inoltrato ai seguenti indirizzi riscontro alla risposta ricevuta dalla SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LE PROVINCE DI FROSINONE, LATINA E RIETI in cui abbiamo inserito la con la nostra ricostruzione della vicenda storica e grafica.

Ministro per i Beni Culturali.

On. Dario Franceschini

Ministero per i Beni Culturali.

DIREZIONE GENERALE  ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E  PAESAGGIO

SEGRETARIATO REGIONALE PER IL LAZIO

SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LE PROVINCE DI FROSINONE, LATINA E RIETI

COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE

SINDACO DEL COMUNE DI SAN FELICE CIRCEO (Lt)

e.p.c PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO

PREFETTURA DI LATINA – UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO

 Ritenendo che non si possa continuare a gestire in questa maniera, nel  nostro territorio, l’ inestimabile e irripetibile patrimonio storico, archeologico, artistico e culturale,  le nostre bellezze naturali ed il paesaggio, chiediamo :

1.-  Verificare la correttezza, anche per le istanze della tutela di beni culturali, dell’intero iter documentale/autorizzativo per il nuovo fabbricato, condotto da parte del Comune di San Felice Circeo e dalla Soprintendenza, impostato sulla demolizione di fabbricato esistente. Individuando eventuali e specifiche responsabilità.

2.- Eseguire una dettagliata ricognizione con mappatura ad ampio raggio dell’area interessata, estesa alle aree limitrofi, possibilmente con il supporto di un drone, per identificare puntualmente le ubicazioni  di resti antichi (che oltre ad essere visibili percorrendo Via Marco Emilio Lepido e Via Monte Morrone, compaiono anche sulle foto satellitari di Google maps). Nello specifico ci riferiamo all’area circostante il sito archeologico della villa di Marco Emilio Lepido, tutta Via Marco Emilio Lepido, Via Monte Morrone, chiesa dell’Annunziata, sito Neanderthal. Rendendo noti i risultati delle medesime anche alla cittadinanza.

3.- Ripensare in maniera amplia e completa la tutela dei beni storici/archeologici del Circeo superando il criterio riduttivo della sola particella catastale, trattandosi di  un’intera area disseminata di beni da studiare, censire, valorizzare e rendere fruibile; area sulla quale purtroppo sono aumentati considerevolmente interventi edilizi realmente discutibili, tutti regolarmente autorizzati? Basta percorrere Via di Marco Emilio Lepido per rendersi conto di quello che sta accadendo a lato e nelle adiacenze di beni archeologici noti e ben visibili.

5.- Definire uno specifico Piano di Valorizzazione Territoriale, fondato sui beni culturali al quale siano chiamati a partecipare cittadini, tecnici, volontari e professionisti; piano che accolga i risultati di una più ampia ricognizione del territorio.

 Ci auguriamo che questo evento contro il patrimonio, non rimanga impune e finisca nel dimenticatoio collettivo, come è già accaduto precedentemente; per questo chiediamo un intervento coordinato, tempestivo e tangibile .

Non si può rimanere indifferente davanti a situazioni del genere,  lo dobbiamo ai nostri giovani, è necessario agire tenendo ben presente il concetto di bene comune e la condivisione con i cittadini di una visione per uno sviluppo sostenibile,  per noi possibile soltanto se si posa l’attenzione sui beni storico/artistico e archeologico di cui il Circeo è dotato. Se non ora, quando?

Chiudiamo con un paradosso: Se il Colosseo, non fosse posizionato nella particella catastale giusta, nessuno potrebbe oggi dichiarare che non esiste o che non è mai esistito, il Colosseo è sempre il Colosseo; il Portico di Gamma purtroppo oggi non è più il Portico di Gamma, ma potremmo esserci sbagliati, per questo attendiamo di riscoprirne l’esistenza, di valorizzarlo e di renderlo fruibile e accessibile.

Oggetto: San Felice Circeo (LT). Via Marco Emilio Lepido e Via Monte Morrone. Segnalazione ipotesi di distruzione del patrimonio archeologico di epoca romana: Portico di Gamma. Riscontro Comunicazione della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Frosinone, Latina e Rieti del 21.06.2021(prot.5898-P , class. 34.64.01 /8.1).

 

Alle Autorità in indirizzo,

Ci sentiamo in dovere di ritornare questa incresciosa vicenda, accaduta nel territorio di San Felice Circeo, in un’area di interesse storico archeologico, iniziata quasi un anno fa.

Giungevano alla nostra Associazione richieste di intervento per quanto stava accadendo in via Marco Emilio Lepido con via Monte Morrone, dove a seguito di lavori edili si stava distruggendo un bene storico soggetto a vincolo archeologico: il Portico di Gamma, edificio di epoca romana, ben visibile dal centro storico, citato nel libro di Giuseppe Lugli: Forme Italie.

Il  “PORTICUS IN GAMMA” viene ben descritto come: “ un grande fabbricato romano di età Sillana costruito su platea di roccia naturale circondata da un porticato che nel lato nord misura …..”;

Abbiamo ritenuto, vista l’importanza storica e archeologica complessiva dell’area in questione, sulla quale insistono beni inestimabili, che vanno dalla grotta del Neanderthal alla villa romana di Marco Emilio Lepido, di inviare il 16 febbraio 2021 -prot. 14/2021- (all. 1), formale segnalazione a tutte le autorità preposte nel territorio (ovvero a 9 diversi destinatari),  tra cui i vertici del Ministero della Cultura e la Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Frosinone, Latina e Rieti, competente per il nostro territorio.

Dopo il consueto “silenzio tombale” istituzionale,  abbiamo inoltrato  due richieste di accesso agli atti (il 20 aprile e il 6 giugno 2021), per avere notizie in merito.

Nel frattempo i lavori sono proseguiti indisturbati con ruspe ed escavatori. Chi ci aveva segnalato la circostanza ci ha informati  che il Portico di Gamma non c’era più, al suo posto era purtroppo ormai visibile soltanto una gigantesca voragine, fotograficamente documentata nella nostra segnalazione del 16 febbraio 2021 (all. 1).

Soltanto dopo la seconda richiesta di accesso agli atti, inoltrata ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale, abbiamo ricevuto riscontro dalla Sovrintendenza (nota n. 5898-P del 24/06/2021, all. 2) che in sintesi  dichiarava che ci eravamo sbagliati: il Portico di Gamma non era ubicato lì. Da parte loro era stato eseguito un sopralluogo, certamente non tempestivo, ma ormai non c’era traccia di edifici precedenti, ovviamente tutto era già stato completamente distrutto, hanno solo potuto costatare che era in corso la realizzazione di un nuovo fabbricato, regolarmente autorizzato, ciò che li ha portati a dichiarare che: Non c’era traccia di compromissione di beni archeologici. Affermazioni queste, che si commentano da sole.

Purtroppo nemmeno c’è stato da parte del Comune di San Felice Circeo, alcun intervento cautelativo, come dovrebbe doverosamente verificarsi per segnalazioni sui beni di interesse storico/archeologico ben noti alla cittadinanza, che vogliamo gridare forte: sono patrimonio dell’intera comunità, e come di consuetudine, nemmeno è pervenuta NESSUNA RISPOSTA. Ci chiediamo altresì come sia stato possibile autorizzare un intervento di nuova costruzione in quell’area. Progettisti e tecnici comunali oriundi, non si sono mai accorti della presenza di resti di mura in opera reticolata romana lungo via di Marco Emilio Lepido e su via Monte Morrone, lì da sempre a ricordarci il nostro importante passato storico?

Da allora, noi al Circeo, come associazione e come cittadini continuiamo a chiederci: dove sta allora il Portico di Gamma, visto che dove era, non c’è più?

Ritenendo gravissimo quello che è accaduto, abbiamo elaborato noi, per le Autorità che dovrebbero tutelare i nostri beni, una ricostruzione grafica sui luoghi nell’area (all. 3).

Proponiamo pertanto la nostra ricostruzione grafica alla Sovrintendenza per il suo autorevole parere. Se come da loro indicato, il Portico di Gamma non c’è, e non c’è mai stata traccia di esso, ci indichi allora dove si trova, perché per la cittadinanza del Circeo questo bene ha un grande valore.

Partendo da quello che era stato identificato come Portico di Gamma abbiamo incrociato: dati catastali, fotogrammetria di Google del 2016, aereo fotogrammetrie con data certa, il rilievo riportato dal Lugli nella sua pubblicazione e una foto scattata con un drone durante i lavori. Tra l’altro, quanto affermato trova riscontro nelle aerofotogrammetrie consultate che confermano la nostra scelta nel considerare attendibile ai fini della nostra ricostruzione Google maps.

Tenuto conto del periodo in cui fu edita la richiamata pubblicazione dell’opera del Lugli – Forme Italie – si ritiene che l’allora numero di particella assegnato, riferito al sistema di censimento del “Catasto Rustico”, sia stato trasmutato  nel sistema N.C.T., indicando erroneamente un nuovo numero di particella se pur da allora censito in proprietà allo stesso soggetto che contestualmente era titolare anche della particella realmente ricomprendente il Portico di Gamma, fin dal 1930.  

Riteniamo che non si possa continuare a gestire in questa maniera, nel  nostro territorio, l’ inestimabile e irripetibile patrimonio storico, archeologico, artistico e culturale,  le nostre bellezze naturali ed il paesaggio.

Chi potrà restituire mai alla comunità questo bene? Ci sembra riduttivo ragionare solo in termini di particella catastale, perché c’è un’intera area disseminata di beni di interesse storico/archeologico, da studiare, censire, valorizzare e rendere fruibile, area sulla quale purtroppo aumentano considerevolmente interventi edilizi realmente discutibili, per i quali ci chiediamo: tutti regolarmente autorizzati? Ci piacerebbe saperlo. Basta percorrere via di Marco Emilio Lepido per rendersi conto di quello che sta accadendo a lato e intorno a beni archeologici noti e ben visibili.

Ci auguriamo che questo doloso evento contro il patrimonio, non rimanga impune, come è già accaduto in precedenza, per questo chiediamo un intervento coordinato, tempestivo e tangibile dell’Autorità giudiziaria, prima che il tutto finisca nel dimenticatoio, come tanti altri episodi simili.

Non si può rimanere indifferente davanti a situazioni del genere,  committenti, professionisti, funzionari e autorità devono opportunamente acquisire competenze specifiche e devolverle nella gestione del territorio sul quale operano, tenendo presente il concetto di bene comune, condividendo con i cittadini una visione futura di sviluppo sostenibile.  Se non ora, quando?

Chiudiamo la nostra missiva con un paragone paradossale: Se il Colosseo, non fosse posizionato nella particella catastale giusta, nessuno potrebbe oggi dichiarare che non esiste o che non è mai esistito, il Colosseo è sempre il Colosseo; il Portico di Gamma purtroppo oggi non è più il Portico di Gamma, ma potremmo esserci sbagliati, per questo attendiamo di riscoprirne l’esistenza, di valorizzarlo e di renderlo fruibile e accessibile.           

San Felice Circeo 24/01/2022

       Associazione ”Il Fortino”

 

 

Allegati:

allegato 1 : Comunicazione della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Frosinone, Latina e Rieti del 21.06.2021

allegato 2 : Animazione grafica visibile a questo link https://youtu.be/eXHJKrgFPL8 .

allegato 3 : Sequenza grafica statica dell’animazione

 

 

Grotta delle capre Il Fortino Circeo