A stagione chiusa da poco vogliamo fare un riepilogo e bilancio di questa strana estate.

Ovviamente riferendoci esclusivamente al nostro patrimonio di bellezze e di come esse siano  state gestite. Commentiamo alcuni eventi, allegando alcune delle immagini, che riteniamo significative della stagione.

Onde anticipare le solite strumentalizzazioni, dobbiamo di nuovo ripetere un semplice concetto, le nostre azioni non sono “contro qualcuno”, ma a difesa del nostro patrimonio naturale, paesaggistico, culturale, architettonico e archeologico esattamente come previsto dalle finalità della nostra associazione. (finalità: l’Associazione – apartitica e senza scopo di lucro – intende operare per la salvaguardia, la protezione e l’uso ottimale del patrimonio naturale, paesaggistico, culturale, architettonico e archeologico del Circeo.

La stagione balneare è iniziata a giugno  con un incomprensibile (per una località che vive prevalentemente di mare)  divieto di balneazione che ha portato il nostro paese sulle media nazionali , che hanno fatto un  pizzico di ironia verso questa decisione.

Sempre a giugno, c’è stato un tentativo promosso dall’Amministrazione Comunale con una ordinanza sindacale, di ridurre ulteriormente le poche spiagge libere a favore degli stabilimenti ., ci siamo opposti con una istanza , prima da soli e poi con altri, scrivendo a Comune e Regione.

La regione è intervenuta ribadendo che il regolamento regionale sulla gestione del litorale prevede l’obbligo di preservare alle spiagge libere almeno di 50% del litorale. Da una inchiesta di Lega Ambiente abbiamo scoperto che il Circeo , assieme ad altri tre comuni del Lazio è nella lista in quanto non rispetta questo vincolo di salvaguardia. Di fatto questo intendimento di ridurre le spiagge libere è saltato.

Ma vediamo come sono state gestite queste strisce di spiagge di levante (che spesso confinano coi frangi onda e non con il mare)  che definiamo con molta magnanimità ”spiagge libere”

 La regione Lazio ha devoluto al nostro comune, per la gestione anti Covid 19, 100.000,00 euro (75.000,00+IVA).

L’amministrazione Comunale ha destinato questi soldi alla gestione di  15 delle 41 spiagge libere da essa stessa censite(la tabella a sinistra mostra i metri lineari di spiaggia, le spiagge gestite.

 Le 15 spiagge libere (gestite con i famosi centomila iva compresa della regione) sono risultate essere state perennemente occupate sull’APP(quindi non prenotabili), ma vuote nella realtà , come mostrato dalle tante foto viste sui social.

Le stesse spiagge , soprattutto quella del porto , nel pomeriggio (ovvero fuori del rischio Covid 19!!!!) risultavano stracolme perché il servizio stewart finiva alle 14.30.

Ma ricordiamo che le spiagge censite ufficialmente dal comune sono 41. Quindi, le altre 27 spiagge libere, eccedenti le 15 chi le ha gestite?

Sono rimaste Immerse nel mistero più profondo, ma poi leggiamo sulla stampa, siano state cannibalizzate da stabilimenti balneari (vedi ultimo blitz fiamme gialle di Gaeta a sequestrare 2500 mq abusivi e centinaia di lettini, sdraio e ombrelloni  in un noto stabilimento a golfo sereno). Comunque EVIDENTEMENTE abbandonate.

Per queste 27 spiagge(sconosciute alla maggioranza) , da Torre Olevola alla fine del confine su Terracina, ci giunge notizia , non confermata ufficialmente di un nuovo progetto (a cura del  Comune) di gestione. Speriamo bene , perché ormai abbiamo capito che il termine gestione in comune è interpretato come : vietare, chiudere privatizzare. 

Contro la modalità di gestione attuata dall’Amministrazione Comunale dei fondi regionali ci siamo opposti con due istanze affinchè:

  • i servizi coprano la totalità delle aree di balneazione libera ,
  • sia previsto un servizio di sanificazione in particolare sulle spiagge libere di levante dove  alcune sono “spiagge attrezzate” da ambulanti che affittano giornalmente lettini e ombrelloni (la mattina si vedono camion e furgoni carichi di attrezzature,  (situazione molto rischiosa ai fini covid 19).
  • sarebbe stato il caso di prevedere (ovviamente nell’abito dei 100.000,00 euro) il servizio di sanificazione di queste attrezzature niente di più di questo viene richiesto agli stabilimenti pubblici.
  • l’orario di monitoraggio accessi sia adeguato alle effettive ore di utilizzo degli arenili, allungando il servizio fino alle 17.00.

 Esposti

Inoltre sempre relativamente alla gestione delle spiagge libere abbiamo inoltrato, alle autorità competenti, alcuni esposti per segnalare situazioni anomale. Ma in totale violazione della legge  241 sulla trasparenza Amministrativa non abbiamo ricevuto alcuna risposta. (l’ombrellone con i bastoni mostra un tentativo di occupazione abusiva sventata da un nostro esposto)

Vediamo la scogliera.

Grotta delle capre. Le foto della grotta delle capre le avete viste , esempio di eccellenza di “gestione” del patrimonio. Chiudere un sentiero che dà accesso ad una delle poche scogliere fruibili del promontorio. L’unica con parcheggio libero perché su parco comunale; l’unica con una piazzola di scogli frequentabile.

È stato il “colpo di genio” dell’inverno 2019-2020. Atto perdurante di cieca gestione del patrimonio. Dopo la nostra denuncia , la situazione è rimasta la stessa, persone che  scavalcavano , incoscienti, ma ignare del pericolo.  Un’altra soluzione per proteggere la grotta e non chiudere la scogliera  non c’è?

Abbiamo tutto l’inverno per prendere provvedimenti che evitino le cose viste.

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Via delle batterie vietata al transito giorno e notte. Non bastata il divieto di sosta? come negli anni scorsi? Vietato l’accesso pedonale per effetto del divieto di andare sui sentieri. 

La difesa di quella strada ha fatto nascere la nostra associazione 33 anni fa, quindi attenzione, quella strada non si tocca!!!  

Quella strada da accesso a quasi un terzo del nostro promontorio. Non asseconderemo la difesa degli interessi dei noti signorotti di Quarto Caldo a danno della fruibilità di un terzo del promontorio. La foto mostra un ragazzo indeciso sul da farsi davanti a questo muro sulla scogliera. A seguito dell’ordinanza di divieto sui sentieri verso quarto caldo, questa ragazzo diventa lui il fuorilegge, e non coloro che hanno costruito questa barriera sul demanio.

Vi anticipiamo che a breve pubblicheremo sul nostro sito il documento realizzato nel 1988 sulla strada delle batterie per impedirne la chiusura e l’acquisizione da parte del Comune.  Ricordiamo la  strada fu venduta dagli eredi del barone Aguet ad un consorzio di privati per un cifra ridicola di 1 milione di lire. Documento redatto e dattiloscritto dal Fortino, di 60 pg ed altrettanti di allegati , spiega perchè la strada deve essere pubblica e  Comunale.

 

 

 

 Ultima iniziativa  è stata  un’ordinanza che abbiamo definito  “ATTO D’IMPERIO”  con cui si è ordinato il divieto d’’accesso alle parti più significative del nostro patrimoni. di divieto dei 6 sentieri, 5 dei quali MESSI IN SICUREZZA ED INNOCUI, è stata la conferma che la nostra amministrazione poco conosce il territorio che gestisce.

Oltre ai turisti organizzati, stiamo cacciando le organizzazioni che operano di turismo, portando al Circeo gruppi da tutta italia.

Abbiamo evidenziato che a nostro avviso l’ordinanza andava modificata escludendo tutti i sentieri non classificati come Escursionisti esperti ed il tratto fino alla croce(mura ciclopiche) del sentiero Mura ciclopiche. Ed escludendo ovviamente i tratti sulla strade e sui sentieri esistenti e percorsi normalmente.

Sostanzialmente vietare solo quello del picco di circe.

Viceversa a nostro avviso, c’è speculazione strumentale del territorio e grave violazione della liberta di movimento in quanto appare come un  PROVVEDIMENTO INGIUSTIFICATO.

ESSENDO UN PROVVEDIMENTO NON GIUSTIFICATO, AD ESEMPIO SUI SENTIERI STRADE CARROZZABILI , PER CASO  VIOLA LA LIBERTÀ DI MOVIMENTO?

Torre fico

   CENTRO STORICO

In ultimo, la gestione del nostro centro storico trasformato in un autosalone e in alcuni punti, ristorante all’aperto.

L’unico punto panoramico verso il mare, ovvero il belvedere dell’ex asilo, reso praticamente inaccessibile dalla presenza di tavoli e sedie. Probabilmente chi non era a conoscenza del belvedere non ha immaginato di poter accedere alla balaustra per affacciarsi, magari pensando che avrebbe vietato la proprietà privata.

Eventi incorso:

  • Progetto di chiusura delle scuole per trasformarle chissà in cosa.
  • Chiusura dell’ufficio Postale.

 Ci siamo già espressi su questo ai primi di luglio:

Il centro storico, come i nostri anziani, va protetto, perché è fragile, ma soprattutto perché rappresenta la nostra storia.

 Purtroppo, riscontriamo che il nostro centro storico è diventato in alcuni punti un “maxi ristorante e bar” che invade totalmente alcune piazze e tutte le scale. In tarda sera in completo stato di abbandono.

Ci spiace doverlo dire, ma il nostro centro storico è di fatto qualcosa semplicemente da “sfruttare”, a qualunque costo e senza regole. 

 

Quindi ribadiamo, no al pensiero di poter trasformare il nostro centro storico in una Castel Romano Outlet.

 La vicenda delle postazioni pubblicitarie nel centro storico , nonostante il voltafaccia della Sovrintendenza non è ancora chiusa.

Abbiamo avuto notizie che qualcuno si è mosso per cui le attrezzature sono state tolte in anticipo.

Abbiamo inoltrato richieste di accesso agli atti di alcune strutture pubbliche coinvolte per conoscere bene gli esiti dei nostri esposti.

 

La petizione simbolo al Presidente della Repubblica è stata sostenuta da 924 firme da tutta italia. Nel periodo della petizione , durato poco più di un mese abbiamo ricevuto sul nostro sito oltre 4800 accessi. Ringraziamo tutti.

Abbiamo informato il Ministro dei beni culturali Franceschini di questi fatti che riguardano il Ministero da lui presieduto.

 Vogliamo ringraziare gli unici che ci hanno dato segnali di ascolto. Il comandante della stazione dei carabinieri ten. Mancini e il Prefetto di latina Dott. Maurizio FALCO e i suoi stretti collaboratori Dott. Giovanni  Luigi BOMBAGI e Dott.ssa Marialanda IPPOLITO

 Riteniamo che l’interpretazione del Mibact insieme all’assenza di autorizzazione Comunale, in merito alla posa della cartellonistica pubblicitaria, crei un precedente allarmante: chiunque può realizzare allestimenti pubblicitari, di qualsiasi natura  e dimensioni che durino meno di 120 gg. Il prossimo anno ci potrebbero essere ben altre aziende interessate ad occupare gratuitamente e senza autorizzazione il nostro centro storico. La prossima estate potremmo avere esposizioni pubblicitarie di altre case automobilistiche.

 Ringraziamo ovviamente tutti voi che ci avete confermato la vostra fiducia con i vostri commenti , ma anche con la costante lettura dei nostri post. Concludendo, come avrete compreso, la nostra attività non è finalizzata a questi post. Molte delle attività svolte dalla nostra associazione non vengono rese pubbliche per evidenti motivi.

Le foto a sinistra dei bimbi che giocano sulla pedana in cui è visibile una scatola aperta con fili elettrici e il quadro da cui si prende alimentazione con un cavo pacchianamente non a norma, a nostro avviso rappresenta l’immagine della gestione del nostro centro storico, e del suo asservimento ad interessi economici e pubblicitari.

Questo è il nostro provvisorio bilancio in merito alla fruibilità del nostro patrimonio.

Le considerazioni finali le lasciamo a voi.

 

 

 

 

 

 

 

 

Le mura ciclopiche

Lettura su Mura Acropoli di Quilici e Gigli

La storia nel racconto di Gabriele Lanzuisi 

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 Mura Acropoli – si è atteso troppo

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