Egregio  Presidente Mattarella

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Noi firmatari della presente ci rivolgiamo a Lei, quale supremo Garante della Costituzione, della legalità  e dei diritti ivi riconosciuti all’intera collettività e Le chiediamo di intervenire sollecitando gli organi di Governo locali  a scelte politiche e amministrative consone, rispettose della legalità, che comportino una maggior attenzione nei confronti dei beni architettonici, storici, culturali e paesaggistici presenti nel territorio di San Felice Circeo, beni che complessivamente rappresentano una risorsa inestimabile per i suoi abitanti e visitatori e che rendono questo luogo molto speciale e bello.

Nel nostro comune è in corso – da fine giugno e fino al 30 settembre – una manifestazione  pubblicitaria automobilistica che è stata estesa al Centro storico. Nello specifico, nella Piazza principale (Piazza Vittorio Veneto) ai piedi della storica Torre dei Templari, dove, posizionato su una pedana sopraelevata in legno, è esposto un veicolo di grandi dimensioni, che risulta completamente avulso ed estraneo dal contesto nel quale è stato collocato (Foto allegato 1 vedi). Inoltre, a corredo dell’ esposizione sia nella piazza principale che lungo il corso Vittorio Emanuele, sono stati collocati a terra diversi totem pubblicitari (Foto allegato 2 vedi ).

Premettiamo che non siamo contrari a iniziative di questo genere, purché compatibili e rispettose dell’habitat e del contesto urbano in cui vengono a ricadere.

Il Centro storico di San Felice Circeo è sottoposto ad una serie di vincoli paesaggistici e gode di altre misure  di tutela  (allegato 3)

Riteniamo pertanto che l’istallazione in oggetto:

  • ha un rilevante impatto visivo che altera la percezione del contesto urbano, risultando incongruo ed estraneo ad esso;
  • limita la fruibilità visiva e fisica di questa parte del centro storico;
  • costituisce indiscutibilmente un  uso non ottimale dello spazio urbano del centro storico del paese.

L’Associazione il Fortino, ha inviato il 16 luglio 2020, una prima lettera aperta al Sindaco di San Felice Circeo , chiedendo cortesemente, ma con fermezza, il trasferimento dell’esposizione in altro sito più idoneo; ad essa fanno seguito tre esposti, di cui si ritiene opportuno allegare l’ultimo, che riepiloga tutta la vicenda (allegato 4 leggi)

In data 27 luglio 2020 in risposta ad un nostro esposto, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone, Latina e Rieti ha inviato Richiesta di Accertamenti – Tutela beni D.Lgs. n°42/2004, contenente tra l’altro: “richiesta urgente riscontro in merito ad autorizzazioni eventualmente rilasciate e notizie di eventuali provvedimenti repressivi adottati”. (allegato 5 leggi )

L’Amministrazione comunale giustifica l’assenza delle dovute autorizzazioni invocando il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 13 febbraio 2017, n. 31 (Regolamento recante l’individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata), che permettono una semplificazione esclusivamente amministrativa nella richiesta di autorizzazioni, ma non consente una deroga agli eventuali vincoli esistenti. In sintesi, tale semplificazione è applicabile esclusivamente “dov’è consentito” e sicuramente non nel caso specifico.

Tale presa ufficiale dell’amministrazione comunale risulta distorta e strumentale, configurandosi, a nostro avviso, come un abuso grave. Di fatto, entrambe le installazioni sono carenti delle relative autorizzazioni: la pedana perché espressamente vietata dal Regolamento di occupazione del suolo pubblico del Comune stesso, i pannelli pubblicitari perché espressamente vietati dal PTPR della Regione Lazio (art.30 ex 29).

Nonostante la salvaguardia del patrimonio storico culturale di un territorio sia un dovere istituzionale dell’Amministrazione pubblica, alle numerose richieste inoltrate di applicazione delle normative vigenti, non c’è stato alcun riscontro. Oltre alla lettera aperta del 16 luglio 2020 inviata al Sindaco, sono state trasmesse su questo ed altri argomenti (gestione flussi turistici su spiagge libere ,norme di accesso, gestione, sanificazione, sicurezza, altro),  ai diversi uffici del comune 34  PEC, rimaste finora prive di riscontro. Alcune di queste missive hanno raggiunto per conoscenza  Enti e istituzioni competenti del territorio.

L’iniziativa nata per la salvaguardia del nostro centro storico e del nostro territorio, per il silenzio e l’inerzia dell’Amministrazione comunale, si è trasformata in una richiesta di ripristino della legalità, quale azione di  cittadinanza attiva (attivismo civico)   ed è per questo che ci rivolgiamo con il nostro appello a Lei, affinché possa, nella Sua veste di Supremo Garante, unirsi a noi in questa difesa.

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